Alimentazione posturale nello sport – parte 2

L’importanza del giusto collocamento della massa viscerale, relativo anche al giusto dinamismo di tutto il canale alimentare.

Riprendiamo l’argomento alimentazione, dando consigli utili per la formulazione dei pasti, utili a supportare uno stato di salute, fisico e posturale.

La cavità addominale, accoglie i visceri, la cui massa, ha una influenza sulla postura limitatamente al peso e all’ingombro.

Peso e ingombro sono strettamente in rapporto, con lo spazio e il bilanciamento pelvico.

Abbiamo accennato la volta scorsa a questo, ed ora lo riprendiamo per qualificare l’importanza del giusto collocamento della massa viscerale, relativo anche al giusto dinamismo di tutto il canale alimentare.

Già dagli studi fatti dalla fisioterapista Francoise Mazzieres, per la messa appunto del relativo ed omonimo metodo di rieducazione pasturale, si sapeva che la massa viscerale aveva un influsso molto incidente sull’equilibrio posturale. Dello stesso studio, è la constatazione, che una proiezione in avanti del capo, determina un coinvolgimento assiale che altera l’attività muscolare dei muscoli quadricipiti, i quali perdono necessità di tenuta in tono, e si indeboliscono.

Possiamo dire, che un addome con lo scivolamento dei visceri ad impattare contro la parete addominale, vede quasi sempre per effetto di un aggiustamento assiale, una testa sproiettata anteriormente, e muscoli quadricipiti, glutei, poco tonici, con ischio peroneo tibiali retratti per attività di compensazione in tenuta statica.

Tale esito, determina inefficienza prestativa, con limitazione di movimento e predisposizione all’aumento di peso, e infortuinio.

Un comparto viscerale che funziona bene, vede, ingestione di cibo pertinente per qualità e quantità alle esigenze caloriche.

La peristalsi addominale, è un incessante movimento di progressione che, nel suo transito vede recupero e rilascio di acqua, passaggio di nutrienti nel sangue ed escrezione delle masse di scarto. Tutto dovrebbe svolgersi, in uno spazio coerente con le esigenze di operatività. Ma un errore di ingestione di quantità e qualità dei cibi, porta a transito intestinale problematico, con assorbimento di acqua spesso eccessivo, spostamento della massa anteriormente, che vede i gomiti o anse viscerali, ridursi di calibro a favorire ristagni, con relative infiammazioni e patologie annesse.

Specialmente il Colon, nel suo ascendere, attraversare e scendere dall’addome, se non è correttamente disteso nella cavità addominale, risente della meccanica di transito scorretta e si infiamma.

In modo estremamente caricaturale, per dare l’idea:

si pensi ad un tubo per irrigare, che se è avvolto in modo da non contorcersi a ridurre il calibro di transito, porta acqua con regolare velocità, pressione e quantità, mentre se si contorce nel tragitto, si altera la portata, e aumenta la pressione in alcuni punti, rendendo inefficace il transito, e a rischio la struttura compressa.

Quindi, la legge delle 3 e delle 8 ore è fondamentale, come fondamentale è il corretto apporto idrico che in condizioni di normalità va da 6, 8 bicchieri di acqua al giorno.

La giusta composizione del pasto, in relazione alla cronologia di somministrazione, relativamente ai fabbisogni energetico plastici è l’altra condizione da rispettare.

Una condizione particolare, che spesso viene ignorata, è anche la selezione dei cibi, in base a fattori di produzione, confezionamento e conservazione.

Quindi si scelgano smerci, dove c’è consumo, dove le condizioni di conservazione sono rispettate, e si scelga alimenti il più possibile conosciuti dalle etichette.

Una grossa mano a sopperire ad eventuali carenze di nutrimento, specialmente nello sport, la danno integratori.

Gli integratori

Gli integratori, devono, necessariamente essere di buona qualità, notificati al ministero della salute, e usati secondo le individuali necessità, e non sulla base di indicazioni generali.

Oggi elenchiamo i principali nutrienti integrativi e a cosa servono.

  • Proteine, sono la materia della struttura, il mattone della casa
  • Aminoacidi; sono proteine slegate, che necessitano di basso impatto digestivo, quindi subito disponibili
  • Carboidrati; sono gli zuccheri, i glucidi, servono per le esigenze energetiche sia metaboliche che meccaniche.
  • Vitamine e minerali, sono gli attrezzi con cui il metabolismo modella, sistema, utilizza, immagazzina, il prodotto alimentare
  • Enzimi, sono attivatori acceleratori di funzione. Acqua; preside a tutti gli scambi metabolici.

Tutto deve essere introdotto continuamente, in funzione del proprio fabbisogno al fine di non determinare carenze o esuberi.

Calcolare la quantità di integratori

Dopo aver calcolato il proprio fabbisogno giornaliero, in base alla calorie necessarie, per le attività connesse, siano esse lavorative che sportive, di deve valutare:

  • se il dispendio energetico è prevalentemente glucidico se il dispendio energetico coinvolge catabolismo plastico
  • selezionato il proprio ambito si provvederà, a raggiungere le quote di fabbisogno, valutando se il cibo da introdurre, è per quantità e cronologia, pertinente alle esigenze metaboliche.

Consideriamo uno sportivo in attività anaerobica; uno sportivo in attività aerobica
un soggetto in età adulta / avanzata.

Indicativamente, un soggetto in attività anaerobica, necessita di una quota proteica più alta del normale, perché ha una distruzione plastica maggiore.
Tale quota proteica, deve essere disponibile al momento anabolico, del metabolismo, ovvero dopo 2 ore dalla fine della prestazione. Qui, spesso è complicato far trovare nel sangue al momento opportuno gli elementi disponibili. Quindi, ecco una necessità integrativa; ad esempio con l’assunzione di aminoacidi immediatamente dopo l’allenamento, o l’ingestione di preparati proteici 4/5 ore prima dell’allenamento. Ad una integrazione proteica, deve seguire una giusta integrazione minerale e vitaminica, ed enzimatica.

Per un soggetto in attività aerobica, non è necessaria una grande quantità di nutrienti proteici, tuttavia una assunzione di aminoacidi ramificati prima della prestazione, è indicata per evitare la perdita di massa muscolare. Qui si deve fare attenzione agli zuccheri, che devono esser biodisponibili nel momento della prestazione, in forma complessa. L’utilizzo di preparati per il prima e durante, che vedano assunzione di carboidrati complessi è indicato.

Soggetto in età avanzata; ha un grande problema nei processi digestivi, che non sono più molto efficienti, quindi una quotidiana assunzione di buoni preparati proteici vitaminizzati, aiuta a preservare la massa muscolare, e limitare l’ingerire cibo da masticare, e digerire. Sempre in soggetto non più giovanissimo, dobbiamo oltre che curare l’alimentazione, anche stare attenti all’apporto idrico, che non deve mai essere deficitario. Va eliminato il sale e lo zucchero raffinato.

 

Senza sale e senza zucchero, la vita, avrebbe forse meno sapore, ma anche meno problemi e patologie.

È ormai di dominio comune che zucchero, e sale, siano, oltre un imbroglio organolettico, anche la maggior fonte di malattia per il maggior smercio di farmaci.

Si può non salare gli alimenti? Si si può!

L’acqua di mare ad uso alimentare ( non andate a prenderla al mare, perché è demaniale; qualcuno capì a suo tempo che il sale era da far divenire monopolio di stato e quindi il mare non poteva che essere demaniale ) Il potere salante dell’acqua di mare, è molto alto, pur contenendo una part piccola di cloruro di sodio ( comune sale da cucina ) perché disciolti nelle acque marine, abbiamo diversi minerali, capaci di conferire potere salante.

Non a caso si comincia a trovare, pane con acqua di mare, e cibi cucinati con acqua di mare.

Attenzione però a dove la prendete, e che livello di integrità ha nel rapporto acqua e Sali, limitatamente per il processo di depurazione.

Zucchero; si può sostituire con caffè amaro, che è buonissimo, o con niente. Se ci si abitua a non usare zucchero, il palato migliorerà, diventerà più sensibile, e dopo un po’ apprezzerà sapori più autentici. Al limite, miele o fruttosio, di buona qualità.

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Redatto e scritto da Giuliano Tomasotti - Fisioterapista 

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